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Ecocardiogramma Transesofageo

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Ecocardiogramma Transesofageo

Cos’è l’Ecocardiogramma Transesofageo?

È un esame semi-invasivo che permette di studiare il cuore e le sue strutture usando una sonda flessibile che viene inserita attraverso la bocca ed arriva nella porzione medio-distale dell’esofago/stomaco (analogamente a quanto avviene per una gastroscopia).

Essendo l’esofago una struttura molto vicina al cuore, da questa posizione si possono studiare in maniera più dettagliata le varie strutture cardiache rispetto al classico ecocardiogramma transtoracico.

È perciò un esame di secondo livello, richiesto solitamente dal cardiologo stesso, quando le informazioni ottenute con ecocardiogramma transtoracico non sono sufficienti a formulare una diagnosi conclusiva.

Come prepararsi all’esame?

Prima dell’esame:

  • è necessario un digiuno di 8 ore, condizione assolutamente necessaria in considerazione della metodica stessa (che percorre le prime vie digerenti).
  • vanno rimosse eventuali protesi dentarie mobili, nel caso il paziente le indossi: queste vanno rimosse prima dell’esame e potranno essere indossate subito dopo.

Come si svolge l’Ecocardiogramma Transesofageo?

Prima dell’esecuzione dell’esame viene eseguito un breve colloquio con il cardiologo a cui è necessario comunicare eventuali allergie a farmaci e la terapia domiciliare, compresi eventuali sedativi assunti per dormire o per altri scopi.

Pur non essendo un esame doloroso, è spesso mal tollerato da parte dei pazienti in quanto prevede il passaggio sella sonda attraverso la via digerente innescando il riflesso del vomito.

Per attenuare il fastidio del passaggio della sonda, viene usato un anestetico locale somministrato sottoforma di spray in gola prima dell’introduzione della sonda. Non raramente si rende necessario effettuare una blanda sedazione per os o intravenosa con dei sedativi della classe delle benzodiazepine.

L’esame ha una durata variabile a seconda dell’indicazione, ma raramente dura oltre 15-20 minuti. In caso di sedazione endovenosa, al termine dell’esame può essere iniettato un secondo farmaco il cui effetto è spiazzare la sedazione e risvegliare il paziente. Il paziente deve essere sempre accompagnato da una persona, perché nel caso venga effettuata la sedazione, nelle 12 ore successive è controindicato mettersi alla guida di veicoli.

Quando è indicata l’esecuzione dell’Ecocardiogramma Transesofageo?

Come detto, essendo un esame di secondo livello, l’ecocardiogramma transesofageo è richiesto solitamente dal cardiologo stesso per:

  • valutazione accurata di una valvulopatia quando l’ecocardiogramma transtoracico non è conclusivo circa la sua quantificazione e/o suo meccanismo.
  • pianificazione della strategia di correzione chirurgica/interventistica di una valvulopatia;
  • sospetta infezione di valvola cardiaca, di pacemaker o di protesi valvolare;
  • sospetto di difetto interatriale o il forame ovale pervio. In quest’ultimo caso, durante l’esame può essere effettuata anche la somministrazione di soluzione fisiologica agitata (test con le microbolle) per valutare eventuale passaggio da un lato all’altro della membrana della fossa ovale.

Quali sono le controindicazioni all’esecuzione dell’Ecocardiogramma Transesofageo?

L’esame è controindicato in presenza di sanguinamenti del tratto digerente superiore, malattie dell’esofago o dello stomaco che possono ostacolare l’ingresso ed il passaggio della sonda come ad esempio, nel caso di varici, diverticoli dell’esofago e tumori gastroesofagei.

Seppur molto rare, esistono delle complicanze legate al passaggio della sonda: possibili aritmie cardiache, generalmente ben tollerate e di breve durata che solo raramente richiedono un trattamento farmacologico. Possibili lesioni esofagee, estremamente rare e solitamente correlate a varianti anatomiche misconosciute all’epoca dell’esame.

Per tale motivo è sempre importante una corretta anamnesi, sia per le patologie gastro-esofagee che il paziente riferisce sia per eventuali sintomi che le possono far sospettare.

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